DOMENICA 4 MAGGIO
E’ GIUNTO PURTROPPO L’ULTIMO GIORNO.
La fortuna vuole che il tempo ci tenga in serbo un bel regalo,... oggi non pioverà!!! Potremo, dunque, sfilare senza mantelle e senza infradiciarci. Tira sì un po’di vento e l’aria è freddina, ma non importa, ciò che conta è esserci tutti e poter concludere in piacevolezza questa spettacolare cavalcata.
Una tiratina ai sottopancia ed una sistemata alle coperte ed alle selle, un ultimo controllo alla divisa che stamani consiste nell’indossare rigorosamente la camicia bianca, l’otto tasche ocra, il cappellino nero ed eccoci pronti più belli e più briosi che mai. Siamo davvero tanti, anzi tantissimi, e procediamo schierati in file di tre, contravvenendo all’ormai storico “in fila per due” del Presidentissimo D’Incà.
Dalla periferia facciamo ingresso in Spoleto scortati dalla Polizia a cavallo e percorriamo le caratteristiche ed antiche vie del centro storico suscitando nei passanti e nei turisti meraviglia e curiosità. Giungiamo in Piazza Garibaldi dove, ordinatamente schierati in parata, cantiamo l’inno nazionale e riceviamo il benvenuto dalle autorità. In ultimo, la benedizione del parroco, dopodiché, consapevoli di essere ormai agli sgoccioli della grande festa, ci avviamo verso il campo base con tanti bellissimi momenti da poter raccontare.
Ci si ritrova infine per il pranzo ed alla spicciolata, subito dopo, si caricano i cavalli sui mezzi e tra baci, abbracci, saluti e promesse di rivederci presto si parte ognuno per la propria destinazione.
UNA FATICA BEN RIPAGATA.
Restano di quei meravigliosi quattro giorni il silenzio malinconico di un grande piazzale ormai sgombro e la desolazione di un enorme campo infangato con le sue centinaia di box vuoti. Il gran trambusto, le urla gioiose di bimbi, il risuonar di voci allegre e di risate, i nitriti e gli scalpitii di zoccoli, gli strepiti di motori e del martellar del maniscalco, l’aria satura di odore di cuoio e di crini di cavallo, il profumo del fieno e del grasso dei finimenti e anche, perché no, l’inconfondibile lezzo di stallatico sono fin d’ora solo più un ricordo.
Seppur già con nostalgia e con gli occhi cerchiati dalla stanchezza, gli organizzatori Roberto, Sergio, Giacomo, i due Luca, Gianni, Giorgio, Loriano, Francesco, Carlo e tutti coloro i quali hanno dato vigore all’evento possono comunque constatare con orgoglio e soddisfazione ciò che a gran voce è stato esclamato all’unanimità: “Proprio un Raduno Nazionale con i baffi è stato questo di Spoleto”!!!
Sara Magaton